Jack, il ragazzino che sorvolò l’oceano


Omar Manini
Educatore socio-pedagogico e giornalista pubblicista, collaboro con scuole e magazine culturali allenandomi alla scrittura. Nato cinefilo, sono diventato grande appassionato del palcoscenico: adoro lasciarmi incantare dal suono delle parole, dall’incontro degli sguardi e dal peso dei silenzi. Da anni seguo le stagioni ERT di prosa e teatroescuola 0-18 per presentazioni, interviste e recensioni.
“La luna nel letto” è la compagnia teatrale che ha ideato, realizzato e portato in scena Jack, il ragazzino che sorvolò l’oceano. Una storia tra cielo e mare, spettacolo che sin dal titolo evoca fantasia, sogno, epica. Ed è proprio su questi elementi che si regge una rappresentazione ricca di delicatezza e affetto per il teatro, l’immaginazione e il pubblico stesso.
“Questa è la storia di una terra, una nuova terra, di un grande mare, di un cielo, di una guerra… di Jack”; ci accolgono così una hostess/narratrice e un capitano d’aviazione. Dalle loro parole, e attraverso la magia teatrale, scopriamo la vicenda di Jack, un ragazzino “più piccolo degli altri, che andava a scuola controvoglia”, ma ingegnoso e infaticabile. Nel suo paese è arrivata la guerra; tutti i suoi amici più cari sono scappati a bordo di una nave diretta in America. Vuole raggiungerli, ma il porto è bloccato dai soldati. Come può fare? Con il supporto morale della madre, dopo la fallimentare costruzione di una mongolfiera, assembla un aereo con il quale riesce a superare ogni ostacolo e attraversare l’oceano per realizzare il suo intento.
La scrittura del testo è perfetta per la capacità di Maria Pascale di affascinare il pubblico con un’interpretazione accudente, capace di conciliare al meglio le varie sfumature (voglia, timore, gioia, frustrazione, cambi di registro e di personaggio…) e creare spazi e colori sensibili, emozionali.
Il palcoscenico prevede due tavoli che rappresentano i due luoghi d’elezione di questa storia: l’Europa – casa e realtà di Jack; assediata e resa asfittica dalla guerra – e l’America del desiderio; sullo sfondo un telo che diventa proiezione di finzione/realtà teatrale e, contestualmente, sviluppo del fantastico, luogo dove la meraviglia suggerita dalle parole (dalle aspirazioni) si sostanzia in elemento filmico.
Molto del merito del successo di questo spettacolo è dato dal bellissimo micro mondo artigianale creato da Michelangelo Campanale che prende vita attraverso il ricamo tra verbo, manipolazione e ripresa cinematografica, acquistando una compiutezza significativa.
L’essenza teatrale di Jack, il ragazzino che sorvolò l’oceano – fatta di finzione e resa credibile e pulsante dalla magia delle parole, dei volti, delle soluzioni artistiche (da ricordare anche il suggestivo e accurato il disegno delle luci) – regala una sospensione sognante che semina temi (im)portanti come quelli del viaggio, tra luoghi ed età differenti, dell’amicizia come occasione di maturazione, del coraggio di credere ai propri sogni perché “solo la paura può fare fallire un sogno, ma anche se fallisci, che problema c’è?!”




[foto di Omar Manini]
Informazioni sullo spettacolo
testi, regia e scene Michelangelo Campanale
con Maria Pascale, Michelangelo Campanale e la partecipazione di Michelangelo Volpe
voce registrata Lorenzo Gubello
cura del testo Katia Scarimbolo e Paolo Gubello
assistente alla regia Giulia Gaudimundo
luci Michelangelo Volpe
costumi Maria Pascale
produzione: La Luna nel Letto (Ruvo di Puglia, BA)
- teatro di narrazione, d’oggetti, di figura; videoproiezioni
- 50 minuti
- dai 4 anni