Omar Manini
Omar Manini

Educatore socio-pedagogico e giornalista pubblicista, collaboro con scuole e magazine culturali allenandomi alla scrittura. Nato cinefilo, sono diventato grande appassionato del palcoscenico: adoro lasciarmi incantare dal suono delle parole, dall’incontro degli sguardi e dal peso dei silenzi. Da anni seguo le stagioni ERT di prosa e teatroescuola 0-18 per presentazioni, interviste e recensioni.

Annabella Tedone firma la regia ed è la protagonista, insieme a Gianna Grimaldi, di un bellissimo viaggio teatrale.

Lo spettacolo inizia con le protagoniste che, singolarmente, sono illuminate solo da un fascio di luce dall’alto e preparano con cura una “zolla di terra” per posizionarci un seme.

Da questo momento in poi, le due iniziano uno scambio basato sul contatto fisico – ricercato, rifiutato, accolto, avvoltolato, avvinghiato, accarezzato – prima titubante e poi divertito, che coinvolge anche la voce, sperimentando vocalizzi e piccoli canti dall’eco etnico. È qui che la voglia di condivisione e scoperta si allarga all’ambiente circostante, coinvolgendo anche gli elementi di scenografia: un drappo appeso sarà coperta, nascondiglio, elemento magico, fino a diventare (madre) terra.

Come SeMe è tutto avvolto da un attentissimo disegno luci dai toni sensibili, dei colori di un abbraccio della natura più accogliente. Uno spettacolo che sa catturare la capacità dei bambini di vedere la realtà sotto forma di sogno (e viceversa); che sa metterla in gesti, sonorità, colori e calori per far vivere al pubblico un’ora di sospensione, senza rinunciare a momenti di ironia e divertimento, acceso da alcune buffe o surreali (il momento in cui le due prendono il sole) dinamiche in scena.

Come SeMe ha la semplicità musicale di una bellissima filastrocca che apre a un percorso fatto di osservazione, attesa, magia; fa star bene lo sguardo mentre sparpaglia con naturalezza elementi per il cuore e l’anima degli spettatori: relazione, sguardo sensibile sulle cose e sulle persone, capacità di aspettare e aspettarsi. “Quanto ci vuole (prima che il seme germogli)?” – chiede una delle due – “Beh, ognuno ha il suo tempo!” – risponde l’altra.

Ecco, Come SeMe è bello per i piccoli e importante per ricordare agli adulti come condurre il loro ruolo di guide, con quale vocabolario e con quali suggestioni educative: “Chissà se arriva?”… “Si può anche sbagliare e poi… riprovare!”.

Come SeMe è, infine, una poesia per l’anima che testimonia come ci sia un prima e un dopo, un sotto e un sopra, un dentro e un fuori, ma come, al netto delle divisioni e delle categorie, tutto sia legato e abbia bisogno dell’altro per vivere, crescere, assaporare la gioia e la bellezza.

Informazioni sullo spettacolo

regia Annabella Tedone
assistente alla regia Livio Berardi
con Gianna Grimaldi e Annabella Tedone
spazio scenico Bruno Soriato
aiuto scenografa Valentina Vecchio
cura del movimento/Feldenkrais Rossana Farinati
ricerca coreografica Micaela Sapienza
quadri sonori Livio Minafra
inserti vocali Teresa Vallarella
luci Angelo Piccinni
costumi Maria Pascale

produzione: Kuziba

  • racconto gestuale e ritmico con oggetti
  • 40 minuti
  • dai 2 ai 5 anni
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