MAT+S 2024/2025 – Ritmo, rumore, suono


Omar Manini
Educatore socio-pedagogico e giornalista pubblicista, collaboro con scuole e magazine culturali allenandomi alla scrittura. Nato cinefilo, sono diventato grande appassionato del palcoscenico: adoro lasciarmi incantare dal suono delle parole, dall’incontro degli sguardi e dal peso dei silenzi. Da anni seguo le stagioni ERT di prosa e teatroescuola 0-18 per presentazioni, interviste e recensioni.
Oramai seguo la festa finale del progetto MAT+S da qualche anno e posso constatare con piacere come la forza di una bella idea, con la professionalità degli attori e la dedizione delle istituzioni coinvolte, si trasformi da semplice occasione ludica a momento di crescita, sia del singolo sia del gruppo.

Nato nel 2000, curato sin dal 2005 dalla fervida mente di Luisa Vermiglio e adottato dalla scuola primaria Duca d’Aosta di Monfalcone, MAT+S si mostra come un perfetto esempio di integrazione e crescita attraverso la forza di un progetto ragionato, vestito per il singolo ed esaltato nella/dalla forza di un gruppo desideroso di esplorare, collaborare, divertirsi e stupire.
Quest’anno l’approfondimento è stato rivolto alla percezione della musica nei suoi elementi fondamentali di ritmo, rumore e suono. Cos’è la musica? Dove si trova? Come viene sentita? Come e perché diventa un abbraccio ai nostri sogni e una lenza per le nostre emozioni?

La risposta sta nel suo essere un gioco che, seguendo rigide regole di natura fisica, si trasforma in impulsi vitali attraverso le nostre azioni; ma, soprattutto, nel suo essere uno strumento che aiuta – allena – a stare con gli altri, senza irrigidirsi su confini ereditati da un dogma, ma vivendo liberamente le regole nascenti dall’interazione ambientale e sociale.
La musica è dappertutto, la musica racconta, la musica emoziona… in questi macro-percorsi i ragazzi delle terze, quarte e quinte si sono scambiati quadri coesi e fortemente organizzati dove ogni singolo partecipante era supportato dal lavoro del gruppo (e viceversa). Durante le esibizioni si sono sviluppati momenti molto intensi (ad esempio il concerto di un’orchestra onomatopeica), riusciti particolarmente bene anche per l’armonia e la coerenza con le videoproiezioni studiate ad hoc per essere testimonianza poetica del percorso creativo (bellissime le creazioni collage che traducevano artisticamente una narrazione ricca di pathos!).
MAT+S è sicuramente un progetto difficile da proporre e gestire, che coinvolge numerose criticità pratiche, ma che porta a una festa colorata, vivace, eccezionale: il massimo esempio della forza, dell’importanza, della necessità di una cultura partecipata nel mondo dell’oggi.

Dividere impoverisce, imbruttisce, isola e fa nascere sentimenti di rancore e rivalsa, di apatia e sfiducia; trovare una strada, un linguaggio comune ed educativo, partendo dai bambini, è una strada che con/vince. E Luisa Vermiglio (con l’attore Stefano Paradisi, l’illustratore Massimo Racozzi, la docente di pedagogia musicale Cristina Fedrigo assieme ad un gruppo di studenti del Conservatorio Tartini di Trieste, tutti gli insegnanti coinvolti in questo lavoro) ce lo ha dimostrato ancora una volta benissimo! Non uno spettacolo fine a se stesso: grazie a MAT+S i concetti prendono forma, hanno un’utilità scolastica e un fine extrascolastico, procurano piacere diffuso insegnando ai ragazzi il valore e il senso della scoperta, della conoscenza, del lavoro, della forza della mescolanza (fatta di generi musicali, stili e stilemi, personalità differenti, così come tradizioni e culture lontane da noi – e tra loro – ma che sanno abbracciarsi). I ragazzi, così guidati, tutti insieme davanti a noi, diventano un arcobaleno d’arte e di vita.
Viva la musica, viva il teatro, viva le differenze e la collaborazione. Viva l’arcobaleno!
[Fotografie di Erika Zucchiatti]













































