Omar Manini
Omar Manini

Educatore socio-pedagogico e giornalista pubblicista, collaboro con scuole e magazine culturali allenandomi alla scrittura. Nato cinefilo, sono diventato grande appassionato del palcoscenico: adoro lasciarmi incantare dal suono delle parole, dall’incontro degli sguardi e dal peso dei silenzi. Da anni seguo le stagioni ERT di prosa e teatroescuola 0-18 per presentazioni, interviste e recensioni.

Nella pancia del teatro di Claudio Milani è uno spettacolo che, mescolando affabulazione e racconto con un approccio meta teatrale, riesce a conquistare l’attenzione di quei piccoli-grandi ricercatori di curiosità e stupore che sono i bambini e a pescare i frammenti dispersi di meraviglia anche nell’animo degli adulti.

Sono veramente pochi gli elementi che bastano a creare delle epifanie artistiche (tre scatole colorate, delle luci, alcuni fagioli, un “cuore di latta e cartone”, delle tracce musicali, teli colorati…), ma sono moltissimi quelli che, pur avendo solo la forma del gesto e la sonorità delle parole, esistono per merito della fantasia e di un patto teatrale – “andremo anche in posti dove gli adulti non vanno, anche pericolosi” – curato con estrema delicatezza e precisione.

Claudio Milani, infatti, è un narratore – e prima ancora un grande autore – che sa ipnotizzare con uno sguardo vivo ed espressivo e una voce che accompagna una gestualità evocativa dell’inesistente, capaci di rimodellare l’immaginazione per consegnarla alla realtà (e viceversa).

Le storie di questo spettacolo – proposte come una ricerca a tappe, attraverso un percorso che porta all’esplorazione dei luoghi del teatro (foyer, galleria, dietro le quinte, palcoscenico, platea) e di meccanismi/persone che lo rendono “vivo” – recuperano a piene mani nella tradizione delle fiabe (popolate da orchi, fagioli magici, soldatini di latta…), ma sono strutturate per coinvolgere in prima persona il pubblico di bimbi che rimane attento ed emozionato. Non mancano i momenti di gioco collettivo e partecipativo che scaldano il piacere dell’essere protagonisti.

Da luogo distante, sconosciuto, grande per i grandi, il “teatro” diventa così, a piccoli passi, un posto vivo e vero, da vivere e da ascoltare per essere sicuramente raccontato; uno spazio dove l’emozione si incontra, si respira e si deposita nello spazio del qui e ora e del ricordo, nella palestra dell’allenamento emotivo. Infatti, le tre storie proposte avvicinano i bimbi a varie emozioni dell’essere umano, sia positive (amore, amicizia, speranza) sia negative (perdita, paura, morte), mostrando come bellezza e stupore possano essere armi adatte ad accogliere, rielaborare, superare.

Da La pancia del teatro si esce con la gioia nel cuore, avendo vissuto il piacere di un incontro pulsante, fatto di relazione con gli altri: tante emozioni spartite e, non di rado, amplificate nella ricerca di uno sguardo silenzioso e solidale per la condivisione delle proprie sensazioni. Nella pancia del teatro si trova così l’essenza del teatro (e) della vita.

[Foto di Omar Manini, Teatro Zancanaro di Sacile]

Informazioni sullo spettacolo

di e con Claudio Milani
con la collaborazione di Elisabetta Viganò e Andrea Bernasconi
fotografie di Tiziano Ghidorsi

produzione: MOMOM Soc. Coop. Soc. (Olgiate Comasco, CO)

  • teatro di narrazione
  • 60 minuti circa
  • dai 3 agli 8 anni

 

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