Omar Manini
Omar Manini

Educatore socio-pedagogico e giornalista pubblicista, collaboro con scuole e magazine culturali allenandomi alla scrittura. Nato cinefilo, sono diventato grande appassionato del palcoscenico: adoro lasciarmi incantare dal suono delle parole, dall’incontro degli sguardi e dal peso dei silenzi. Da anni seguo le stagioni ERT di prosa e teatroescuola 0-18 per presentazioni, interviste e recensioni.

Sphera è uno spettacolo molto intimo e personale che gioca – innanzitutto, ma non solo – con i luoghi, annullandone le separazioni, mescolandoli, confondendoli: quello della rappresentazione, molto ristretto, e quello, sterminato, dell’immaginazione; quello dello spettacolo teatrale strappato al teatro come edificio; quello del reale e quello del fantastico.

Tutto avviene con la guida di un narratore che accoglie il piccolo gruppo nell’abbraccio di una tenda-igloo dove cerca/presenta/rincorre il suo amico Gioppi, dispettoso e sfuggente, che cattura da subito l’entusiasmo divertito e scanzonato dei bimbi.

La tenda diventa, da lì a poco, palcoscenico e schermo dove vengono proiettati mondi, personaggi, animali, ombre in movimento, colori, animali e oggetti che si avvicinano, si allontanano e che entusiasmano i bambini con il loro effetto ipnotizzante e sognante. È bello osservare come le sensazioni, e le loro esternazioni, si moltiplichino e come gli occhi spesso si cerchino per trovare un contatto, un supporto, un’amplificazione condivisa dall’incrocio degli sguardi.

In questo contesto di magica sospensione si inserisce la fiaba di un bambino che si perde nel bosco seguendo una farfalla e si trova a cercare la strada di casa: alcuni protagonisti e oggetti, in un magico crossover tra fantasia e realtà, vengono ricreati con un mini mondo animato e proiettato sulle pareti che ci avvolge in un bellissimo momento di teatro immersivo.

Ecco: Sphera è luogo-non luogo: è la nicchia dove a volte ci sentiamo impauriti, sperduti, confusi e dove, abbandonandoci all’ascolto e alla scoperta, possiamo (ri)trovare meraviglia e gioia, libertà, soprattutto dando fiducia al piacere dell’irreale e al potere della fantasia. È il posto delle emozioni, dove all’inizio abbiamo timore di perderci e dal quale, successivamente, non vorremmo mai andarcene. È il luogo-non luogo dove scopriamo il nostro universo interiore e la bellezza del viverlo; è il “fuori dal mondo” e il “dentro noi stessi”, che ci ricorda come i viaggi, tra gli spazi e nelle fantasie, siano sempre più belli e leggeri se cerchiamo lo sguardo di un vicino per condividerli.

Informazioni sullo spettacolo

drammaturgia e regia Chiara Carlorosi, Marco Vergati
animazione Chiara Carlorosi, Marco Vergati

produzione: Associazione Culturale Teatro di Carta (Civitavecchia, RM)

  • spettacolo di teatro d’ombre, di oggetti, suoni e rumori
  • 30 minuti
  • tout public a partire da 1 anno
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