di e con Andrea Zuccolo
Spettacolo a INGRESSO GRATUITO con prenotazione obbligatoria.
Leggere alcuni canti, che descrivere, introdurre o dar spiegazione della poesia dantesca de la Commedia non è dato. Tentar lo ‘spirito’? Forse.
Che cosa è, questo spirito dantesco, l’ethos e il pathos della Commedia, la “tonalità” che le è propria? È – si può dire – un sentimento del mondo, fondato sopra una ferma fede e un sicuro giudizio, animato da una robusta volontà. Quale sia la realtà, Dante conosce, e nessuna perplessità impedisce o divide e indebolisce il suo conoscere, nel quale di mistero è solo quel tanto a cui bisogna piegarsi reverente, il mistero della creazione, provvidenza e volontà divina, che si svela solo nella visione di Dio, nella beatitudine celeste. L’amor che move il sole e l’altre stelle.
A Dante parve forse talora che anche questo mistero gli si diradasse, negli attimi in cui provò o immaginò mistici rapimenti; senonché questa mistica cognizione nella sua poesia si traduceva, e doveva tradursi in modo negativo, come un racconto di un’esperienza che sia fatta di cose ineffabili. E parimenti egli sa come convenga giudicare i vari affetti umani e come verso di essi comportarsi, e quali azioni approvare e compiere, e quali biasimare e reprimere, per rivolgere a verace e degno fine la vita; e la sua volontà non tentenna e oscilla tra ideali discordanti.
In questa robusta inquadratura intellettiva e morale si agita, il sentimento del mondo, il più vario e complesso sentimento, di uno spirito che ha tutto osservato e sperimentato e meditato. O voi che avete gl’intelletti sani, / Mirate la dottrina che s’asconde / sotto il velame delli versi strani!
E come non vedere ciò che è così reale ed effettuale e patente?
La verità si fa valere sempre, o, per lo meno, traluce in molti bagliori.
Andrea Zuccolo
Date
precedenti
29/09
2021
Ore
20.45
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