uno spettacolo di e con Simone Cristicchi
scritto con Jan Bernas

regia di Antonio Calenda

musiche e canzoni inedite di Simone Cristicchi

musiche di scena e arrangiamenti di Valter Sivilotti
registrate dalla  FVG Mitteleuropa Orchestra

 

coproduzione: Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e Corvino Produzioni


 

PREVENDITA BIGLIETTI:
Per gli abbonati alla stagione ERT di Sacile: in teatro da martedì 10 a sabato 14 settembre dalle 15.30 alle 19.30;
Per tutti: dal 17 al 27 settembre: dal martedì al venerdì dalle 15.30 alle 19.30; e durante la campagna abbonamenti.
Online da martedì 17 settembre.
Il giorno dello spettacolo in teatro dalle ore 15.30.

ULTIMI BIGLIETTI DISPONBILI IN TEATRO.

 

Al Porto Vecchio di Trieste c’è un “luogo della memoria” particolarmente toccante. Racconta di una pagina dolorosissima della storia d’Italia, di una vicenda complessa e mai abbastanza conosciuta del nostro Novecento. Ed è ancor più straziante perché affida questa “memoria” non a un imponente monumento o a una documentazione impressionante, ma a tante piccole, umili testimonianze che appartengono alla quotidianità.

Con il trattato di pace del 1947 l’Italia perdette vasti territori dell’Istria e della fascia costiera, e quasi 300 mila persone scelsero – davanti a una situazione intricata e irta di lacerazioni – di lasciare le loro terre natali destinate ad essere jugoslave e proseguire la loro esistenza in Italia. Non è facile riuscire davvero a immaginare quale fosse il loro stato d’animo, con quale sofferenza intere famiglie impacchettarono tutte le loro poche cose e si lasciarono alle spalle le loro città, le case, le radici. Davanti a loro difficoltà, povertà, insicurezza, e spesso sospetto.

Simone Cristicchi è rimasto colpito da questa pagina della nostra storia ed ha deciso di ripercorrerla in un testo che prende il titolo proprio da quel luogo nel Porto Vecchio di Trieste, dove gli esuli – senza casa e spesso prossimi ad affrontare lunghi periodi in campo profughi o estenuanti viaggi verso lontane mete nel mondo – lasciavano le loro proprietà, in attesa di poterne in futuro rientrare in possesso: il Magazzino 18.

Coadiuvato nella scrittura da Jan Bernas e diretto dalla mano esperta di Antonio Calenda, Cristicchi porta nuovamente in scena Magazzino 18, lo spettacolo che ha emozionato tutta Italia. Il suo viaggio partirà proprio da quegli oggetti privati, ancora conservati al Porto di Trieste, per riportare alla luce ogni vita che vi si nasconde: la narrerà schiettamente e passerà dall’una all’altra cambiando registri vocali, costumi, atmosfere musicali, in una koinè di linguaggi che trasfigura il reportage storico in una forma nuova, che forse si può definire “Musical-Civile”.

Date
precedenti

28/09
2024
Ore
20.45
Sacile