con il sostegno di : ARTEFICI RESIDENZE CREATIVE FVG 2020 di A.Artisti Associati Gorizia
Qual è la differenza tra favola e bugia?
Il “Profumo d’acacia” è un’illusione, una memoria sensoriale che ci consente di dare significato ai ricordi di esperienze vissute. Ma quanto dista la memoria dalla favola, quanto la memoria è permeata dall’emotività, dalla soggettività? Memoria e favola diventano un tutt’uno.
Uno spettacolo popolare, dove con ”popolare” si intende appartenente alla cultura del popolo. Un omaggio al valore della tradizione, della memoria e della favola tramandata che, unendosi al carattere ed allo spirito contemporaneo della Compagnia Bellanda, da vita ad una visione ibrida: la tradizione si mette a servizio della realtà contemporanea ed allo stesso tempo la visione contemporanea si arricchisce della varietà e della potenza della tradizione del popolo.
Sotto la direzione artistica di Giovanni Leonarduzzi, “Profumo d’acacia” attinge dalla tradizione: testi, musica e danza sono il risultato di una mistura di elementi tradizionali a visioni contemporanee, accompagnati da un gusto pop, dove con “pop” si intende uno spettacolo che appartiene al popolo e ne racconta una favola del passato (…o forse un ricordo ancora presente?)
Attinge dalle musiche tradizionali friulane e dell’AltaResia, suonate live da quattro musicisti del gruppo folkloristico Val Resia e dal musicista friulano Giulio Venier. Balli popolari di festa vengono intrecciati ad un movimento la cui matrice è la breakdance, una danza nata, creata e vissuta tra i giovani. Sono giovani anche i protagonisti di questo racconto, anime energiche, in un continuo bilico tra festa e lutto. Tra euforia e decadenza. La gioia di una festa o un lutto funereo?