Lo spettacolo si terrà sul palco del Teatro.
Conferenza-concerto dedicata a Achille-Claude Debussy con i pianisti Luca Trabucco e Matteo Bevilacqua, accompagnati da Giuseppe Bevilacqua, docente dell’Accademia Nazionale Silvio D’Amico di Roma e già direttore artistico prosa del Teatro Nuovo Giovanni da Udine.
Rassicuratevi, invano cercherete le colonne nella mia musica, le ho tolte…
Achille-Claude Debussy
Lo spazio ed il tempo sono concetti peculiari nella poetica di Debussy, essi funzionano con altre regole, diverse dal nostro sistema, in particolare il pianoforte, che Debussy ha spinto al limite delle sue possibilità facendolo suonare come una chitarra o un tamburo, e creando con il suono dei veri e propri ambienti pittorici e fotografici.
Esplorando un brano del grande compositore, possiamo sentire uno spazio sonoro manipolato con maestria: il fondale dai diversi colori, i personaggi e gli elementi che si
spostano nello spazio, e che giungono alle orecchie dello spettatore da diversi punti dello spazio, in quella che chiameremo “l’utopia del suono di Debussy”.
Varcando una porta o salendo una scala ci può ritrovare in un diverso punto nello spazio, una terra lontana, oppure, potremo essere assaliti dalla nostalgia per qualcosa di mai vissuto. Forse è proprio così che Debussy ha scritto le sue Pagodes senza mai allontanarsi da Parigi.
Il cast artistico esplorerà il grande mistero legato alla musica di Debussy anche grazie agli scritti dei grandi poeti dell’epoca come Verlaine e Baudelaire, cercando di dare un senso a questo spazio musicale liminale, questo ambiente lunare fuori dal tempo alla ricerca dell’inafferrabile, di ciò che grazie ai sensi possiamo intuire per un istante, ma che è subito svanito.