canovaccio originale di Commedia dell’Arte

regia e drammaturgia di Claudio de Maglio

canti di Commedia a cura di Marco Toller

maschere di Stefano Perocco di Meduna

con gli allievi-attori dell’Accademia d’arte drammatica Nico Pepe di Udine: Federica Garbarini, Andrea Monteverdi, Massimo Filoso, Alvise Colledan, Erika Maria Cordisco, Sara Volpi, Sara Wegher, Silvia Cerchier, Iacopo Cesaria, Giulio Bianchi, Siro Pedrozzi, Santi Maccarrone

 

produzione: Vettori Ultramondo Soc. Coop.

La Nuova Commedia 2024 si ispira come da tradizione a eventi e personaggi realmente esistiti.
Lo sfondo storico è quello della guerra dei 30 anni quando l’Europa era teatro di conflitti, capovolgimenti e continui riassetti dei confini a causa delle sfere di influenza dei diversi Stati, Ducati, Principati…
L’area è quella che dal territorio dei Laghi di Varese arriva fino alla Valtellina in cui ci fu una rivolta, proprio 400 anni or sono, tra contendenti Francesi, Spagnoli e Svizzeri Grigioni. In tale contesto erano molto attivi il contrabbando con la Svizzera e i complotti orditi dai potenti di turno e Capitani di ventura spesso dediti a repentini “cambi di casacca”.
Uno dei protagonisti di tali ribaltamenti fu Jürg Jenatsch considerato ancor oggi l’eroe del cantone svizzero dei Grigioni, personaggio che viene citato nella nostra Commedia assieme ad altri dell’epoca emersi dalla nostra ricerca, come ad esempio la figura del “pirata dei laghi”.

Troviamo dunque Pantalone/Messer Cromazio che opera il contrabbando e gestisce bische clandestine, il Dottor Grimaldo filo Grigione che gli si oppone perché anche lui vuole acquisire il Casinò Splendor appena messo in vendita dal suo misterioso proprietario. E ancora gli Innamorati: Eleuteria, figlia del Dottor Grimaldo e Giacinto, figlio di Messer Cromazio e giocatore incallito, entrambi in cerca di una scossa che li faccia riemergere dal torpore e dalla rassegnazione al volere di padri autoritari. Sarà proprio uno scontro a far scattare tra loro la salutare scintilla. Tra i personaggi non potevano mancare Arlecchino , servo balordo che cerca di sopravvivere ai soprusi del padrone Cromazio che gli ordina di trafugare in Svizzera un sacco che sembra contenga i proventi delle vincite del Casino di Venezia e la sua innamorata Olivetta una “ pasionaria” ante litteram che vuole che Arlecchino si impegni con lei seriamente e intanto cerca di sostenere la povera Eleuteria di fronte alle angherie paterne. Ci sono ancora Donna Massenzia un’imprenditrice vetraia ispirata ad un altro personaggio realmente esistito in Venezia (Marietta Barovier) che sogna le antiche glorie di “maitresse” ora che il Casino Splendor verrà riaperto e Lavinio, un libertino giocatore e baro che tra furti e raggiri annaspa cercando di galleggiare in un mondo di lupi.
A rendere l’intreccio ancora più intrigante si aggiungono un Capitano Spagnolo (Juan Pedro) che sbaglia tutte le missioni ma che inseguendo il sacco trasportato da Arlecchino allo scopo di rubarlo su ordine di Giacinto, fa una scoperta che potrebbe renderlo ricco se solo trovasse un socio di cui fidarsi e infine la sbadata ma sensibile strega Heget “germanica” che risveglia lo “spirito” del bosco: il Martoreo, trasformato in essere umano per portare a termine la fondamentale missione di salvare il suo territorio dalla distruzione.
Attraverso una serie di eventi e colpi di scena le trame si svelano e ciò che pareva essere in un modo si scoprirà essere tutt’altro regalandoci momenti di suspense e di poesia, scene esilaranti e ricche di emozioni. Se alla fine i nostri personaggi tra inganni, trappole, tentativi di manipolazione e raggiri arriveranno alla conclusione che “niente è come sembra” scopriranno che l’unica verità possibile è il sentimento d’amore che scatta a qualsiasi età e condizione.

Luoghi citati: i laghi della zona di Varese, Gazzago Brabbia, Casinò Splendor (ispirato all’eco mostro che c’è a Campione d’Italia), l’Antro delle Sfingi (una serie di gallerie che forse una volta era, ai tempi della Commedia dell’Arte, una miniera d’argento).

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